Trenta racconti brevi

Edizioni Olfa, 2010

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=521412

Prefazione di Melinda B. Tamàs-Tarr

Le storie raccontate in questa raccolta, scritte nell'arco di dieci anni, variano dalle vicende di piccoli animali come un paguro e una formica, o di oggetti inanimati, oppure di persone particolari, che prendono coscienza della realtà in un contesto o con delle premesse che sconfinano nell'assurdo. L'Autore non descrive fotografando la realtà, perché di essa gli interessa ciò che in genere si sottovaluta: la sua potenzialità evocativa, la sua suggestione. Si percepisce che gli piace guardare le cose da tante sfaccettature diverse saltellando sul confine tra realtà ed immaginazione, mettendo però sempre a fuoco lo stupore davanti al reale. È l'atteggiamento di chi si accorge e si meraviglia di quanta bellezza ci sia nella quotidianità che emerge specialmente nei racconti più recenti. Il suo linguaggio è scorrevole ma talora può risultare "barocco", condito da termini arcaici, inventati, o presi dalla lingua parlata senza però compromettere una complessiva sobrietà di lettura. È un aspetto lodevole e notevole, ed è un suo pregio che nei suoi racconti non incontriamo termini stranieri fatta eccezioni di quelli latini o greci, sperimentando così una lingua incontaminata e originale, a volte aulica, a volte semplice e scarna, a volte inventata, spesso ricca di assonanze, alliterazioni e figure retoriche, che mi sta al cuore. Lo ritengo un vero coltivatore della sua madrelingua che apprezzo tanto. In particolare, in questa raccolta non mancano, qua e là nel testo, enigmi o false citazioni che il lettore potrà divertirsi a scovare. considero il suo modo di narrare elegante, recercato ed attento a non inquinare la sua madrelingua con gli sgadevoli effetti linguistici che udiamo e leggiamo ovunque nei nostri giorni. Non c'è dubbio, quello che crea Umberto Pasqui è fortemente suo, non si ispira a modelli, né si piega sulla letteratura cotemporanea, prende le distanze della massificazione, dalla banale ripetizione del reale, dalla moda dittatrice.

Recensioni:

http://birrapasqui.blogspot.com/2011/07/umberto-pasqui-trenta-racconti-brevi_6822.html





In 58 pagine, comprende i seguenti racconti:

  • Il paguro poeta
  • Simpatia senza rucola
  • Possibile?
  • Elettra e il lavandino parlante
  • Quattro viole
  • Ciclomachia
  • Colonne in cammino
  • Si dice
  • O fortuna
  • Cinque ottobre
  • Frammenti lucchesi
    • Sineddoche inaudita
    • Prendeva nota di tutto
  • Incastri
  • Le lettere azzurre del belga
  • Mi chiederai perché
  • Resinosa
  • Notte
  • Lo scudo nel cielo
  • Mondo d'avorio
  • I due baroni sulla verdura
  • L'uomo di ricambio
  • La statua del sommo anatomico
  • Il negozio di bugie
  • Cuordarancio e le onde scomparse
  • Cuordarancio e il topogatto misterioso
  • Dell'identità perduta
  • Il quaderno di Telemaco
  • Per una pioggia di briciole
  • La sfera d'argento
  • Un girasole