giovedì 24 novembre 2022

Quattro Sei


In questa antologia sono raccolti tutti i racconti brevi scritti da Umberto Pasqui fra il 2004 e il 2006. 
Per scelta precisa dell'autore sono pubblicati in ordine cronologico di scrittura perché in tutti ci sono riferimenti a cose che ha vissuto o appigli alla realtà di quel momento. 
Leggendoli in fila, quindi, si può ricomporre una vita dentro questi anni, una specie di biografia strampalata, emotiva, umorale. Tra le righe vi si trovano intrecciati sogni ed esperienze, desideri o idee catturate fissando lo sguardo sulla realtà, trascendendola in una trama di tanto in tanto assurda e ironica, tratteggiando tutti o quasi gli aspetti dell'umano. 
Continua così, con Quattro Sei, la pubblicazione a ritroso, la collana Gli anni
In copertina, si distingue uno dei miei cappelli: il Dasmarca Albert nella variante indaco, acquistato - se non ricordo male - nel 2018. 
Per guidare alla lettura, incollo l'introduzione a firma di Fausto Scatoli: 
Cominciamo col dire che sono onorato di presentare una raccolta di Umberto Pasqui. Mi è capitato più volte di chiedere una presentazione relativa a un mio libro, e trovarmi dal lato opposto mi risulta anomalo, ma non, per questo, meno eccitante.
Qui potete trovare storie brevi, micro racconti, ma anche pezzi più complessi.
Tutti da leggere con piacere e, ovviamente, interpretare. Perché se c’è una cosa che non manca in tutta la raccolta, è il senso del fantastico, che si insinua in ogni angolo delle storie e può lasciare anche perplessi, ma con dei buoni motivi.
Certo, cominciare la lettura in una serra di salici parlanti è particolare e ti fa entrare subito nel mondo dell’autore, dove puoi partire alla ricerca della felicità su di un albero o sposare una ninfa dei ghiacci per evitare di sentirti sciogliere in un caffè o di venire divorato da cannibali cittadini.
Il problema è che alla fine pensi che potrebbe accadere davvero, e ciò è dovuto al fatto che il messaggio implicito arriva a destinazione.
È tutto scritto in maniera talmente semplice da apparire del tutto reale, e si rischia davvero di entrare direttamente in questo mondo fantastico, fatto di esseri improbabili che però ti pare di conoscere da sempre.
Ora, per inciso, non ricordo bene se certe soluzioni me le ha suggerite una tortora di passaggio o se è stato il corvo Joe.
Devo rileggere bene.
Buon lettura anche a voi.

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