A fine maggio m'imbatto
nella selezione per un'antologia a scopo benefico, scrivo un
racconto, lo invio: così il mio Ormelie di Ravaldino è stato
inserito tra le pagine di Dritto al Cuore. L'iniziativa, a cura di
Igor De Amicis, Sira Terramano, Vincenzo Valeriani è pubblicata da
Galaad Edizioni. Vanta una prefazione di Andrea G. Pinketts e
all'interno si può trovare un racconto di Carlo Lucarelli (Questo
cuore nero).
Il volume di quasi 150 pagine si propone come antologia del mistero, del grottesco e della follia. Il ricavato verrà devoluto al progetto “Mettici il cuore” dell'Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma.
La raccolta è scandita da un centinaio di brevi racconti.
Il volume di quasi 150 pagine si propone come antologia del mistero, del grottesco e della follia. Il ricavato verrà devoluto al progetto “Mettici il cuore” dell'Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma.
La raccolta è scandita da un centinaio di brevi racconti.
Vi si
riconoscono, oltre a me, altri due romagnoli: Ferdinando Borroni (A
Natale siamo tutti più buoni)
ed Enrico Teodorani (Con la gentilezza si ottiene tutto).
Se il primo vuole spiazzare
con un'osservazione sulla “bontà” che da apparentemente morale
diventa sensibile (il gusto), il secondo ripropone Durìn che
risolve, a suo modo, una vicenda d'affitto altrui, con la pistola,
ovviamente.
Il quadro
di Sonia Tortora si tramuta, per la protagonista, da realtà dipinta
a realtà vera mentre con ironia, Bruno Zaffoni, porta Il
cappuccio rosso noto al mondo
delle favole in commissariato.
Il piccolo lago
di Lodovico Ferrari nasconde una creatura mostruosa malgrado
l'apparente pace (messa in dubbio da qualche preavviso), al contrario
La strage di Bruno
Elpis muove da tinte fosche per sortire un esito ben diverso da
quanto ci si aspetterebbe. Patrizia
Benetti concentra l'attenzione sullo sguardo inquietante di una
sorellina incendiaria (La Fattoria)
e un compleanno importante è descritto da Alberto Cola (Poi
passa), arricchito da varia
umanità.
Altre
decine di racconti sarebbero da citare, ma tanto vale acquistare il
libro.
Sono
storie che, sebbene non tutte risuonino sinistre, partono da un
presupposto misterioso. Singolare per un'antologia benefica a favore
di bambini.
Ma Sira Terramano, nell'introduzione spiega che destinatari del libro sono i “lettori accaniti di un genere che non ha età”. Più copie si vendono, infatti, più bambini si aiutano. Con questo spirito, Andrea G. Pinketts, nella prefazione, osserva che “se scrivi di cuore hai un fine, non una fine”.
Ma Sira Terramano, nell'introduzione spiega che destinatari del libro sono i “lettori accaniti di un genere che non ha età”. Più copie si vendono, infatti, più bambini si aiutano. Con questo spirito, Andrea G. Pinketts, nella prefazione, osserva che “se scrivi di cuore hai un fine, non una fine”.
Con
Ormelie di Ravaldino
ho immaginato che, nel prato adiacente alle carceri forlivesi,
siano impresse delle impronte cantanti, definite per crasi
semantica: “ormelie”. Che cos'hanno da cantare? Visto che si è
vicini alle prigioni, il cantare è più che altro un parlare. Un
parlare derivante dalle voci delle vittime di un efferato assassino
di cui da tempo si sono perse le tracce.
In attesa che qualcuno, finalmente, si fermi ad ascoltare.
In attesa che qualcuno, finalmente, si fermi ad ascoltare.
Per
saperne di più:
Umberto
Pasqui
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