Rassegna solenne è il titolo di un grosso volume pubblicato per l'Osservatorio Letterario Ferrara e l'Altrove. Solenne un po' per lo spessore (in tutti i sensi) ma anche per l'occasione rilevante del centesimo numero della Rivista dell'Osservatorio. Fa il paio con l'Antologia giubilare “Altro non faccio” pubblicata nel 2011. Artefici sono l'ideazione e il coordinamento di Melinda Tamas-Tarr, ferrarungherese che da anni, con tenacia, porta avanti iniziative culturali. L'antologia, pertanto, in oltre seicento pagine contiene opere di quasi cinquanta autori ungheresi e italiani, classici e contemporanei.
Si tratta, dunque, di un
importante e corposo “assaggio” bilingue di quanto, nella
considerevole esperienza della Rivista, è stato
fatto. Una Rivista, tra l'altro, che grava sulle spalle
dell'indefessa Melinda Tamas-Tarr che con orgoglio e senza troppe
smancerie promuove un significativo lavoro di collezione e valorizzazione delle culture italiana e ungherese di ogni tempo.
Per la “squadra” di
scrittori o poeti italiani scendo in campo anch'io, tra le pagine 424
e 441. E con me grandi firme del passato, tra cui il mio concittadino
Lorenzo Stecchetti (cioè Olindo Guerrini) e Guido Gozzano. Tra i
vivi, posso fare i nomi di Gianmarco Dosselli, Ivan Plivelic, Ivan
Pozzoni, Emanuele Rainone, Franco Santamaria, Mario Sapia, Ambra
Simeone. E tanti altri che si sono dedicati maggiormente alle
traduzioni o alla saggistica. E poi c'è un'ampia fetta magiara, con
nomi difficili da ricordare (e da scrivere) ma assolutamente da
scoprire e approfondire.
Mi piace citare
l'argentino Fernando Sorrentino che in quest'antologia ripropone
l'ormai classico L'irritatore (in
seconda stesura), sempre godibile a leggersi.
Per quanto mi riguarda,
sono stato selezionato con una poesia, un saggio breve ed alcuni
racconti. Tra questi: Il canto di mezzanotte (più o meno
l'evasione di un cucù dall'orologio), Nel giardino degli
iperborei (un'avventura finita male per improvvidi
escursionisti), Il principe degli asteroidi (un personaggio
speciale, capace di scrivere con le stelle), Abbagli (cioè
dell'avidità, in salsa cinquecentesca, per l'oro nelle Indie
occidentali), Zuriva (un'enigmatica città scomparsa sotto il
mare, forse), Mutevoli identità (un disagiato assume falsi
sé, solo per apparire), In via del tutto eccezionale (su
questa strada, le persone hanno tutte la stessa faccia, a meno
che...), L'ultima cosa che arriva (una voragine inghiotte
tutto, ma ci si penserà poi).
Ecco dove trovare il volume:
Altre informazioni:
Umberto Pasqui
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