In copertina sono "esplosi" un clarinetto e un oboe. Tra le pagine (78), invece, si legge un'analisi raccontata di alcuni testi curiosi di opere del Settecento. Libretti , questo il titolo del volume, raccoglie (senza la pretesa di calcare aspetti musicologici) storie tratte da libretti di melodrammi dimenticati. Questa ne è l'introduzione:
Storie
dimenticate, scritte per essere cantate.
Un
genere letterario trascurato, quello del “libretto”, merita,
invece, attenzione.
Per
secoli chi ci ha preceduto traeva dalle opere in musica lezioni di
vita, o parole da canticchiare, o si appassionava a personaggi e
storie.
Con
la morte del melodramma popolare, specialmente quello che affonda le
radici nel Settecento, tutto ciò è finito.
In
questo volume (tratto da una mia rubrica curata sul periodico
“Osservatorio Letterario Ferrara e l'Altrove” tra il 2010 e il
2012) si mira a riscoprire un patrimonio culturale tipicamente
italiano (ignorato dalla maggioranza degli italiani) e a stimolare a
un approfondimento sul genere letterario dei libretti d’opera.
Non
ha assolutamente pretese di completezza, ad ogni modo può servire da
aperitivo per chi volesse approfondire l'argomento.