Poco prima di Natale sono riuscito a pubblicare questa raccolta di raccontini (sessanta) su animali inventati, non a caso il titolo è "Bestie impossibili".
Così, nell'introduzione, ha scritto Martina Dotti:
Chiunque abbia letto un racconto di Umberto Pasqui, già conosce la vastità dei suoi interessi culturali: su una base di studi classici e attraverso la passione per l’Opera costruisce una trama di situazioni, personaggi, riferimenti suggeriti dalla sua inesauribile e pluridirezionale curiosità verso il mondo; ma non basta. La firma che lo contraddistingue è un’ironia leggera e raffinata, che si accompagna a uno schietto gusto per il divertimento. Ecco allora un catalogo di “Bestie impossibili” la cui natura fantastica è chiaramente premessa in introduzione. In ossequio alla classificazione di Linneo, ogni animale è presentato con il nome latino e la rispettiva traduzione italiana: un’apparenza di rigore scientifico che, unito spesso ad un linguaggio specifico dettagliato, per contrasto rende ancora più divertenti le successive descrizioni delle bizzarre creature. Troviamo esseri che supportano gli umani nelle loro occupazioni quotidiane o ne alleviano piccole e grandi fatiche, come le Lucertole di precisione che aggiustano orologi, il Picchio di Tunnel che scava gallerie, il Termofante che misura la febbre, la Zanzara analista che consegna a domicilio i referti delle analisi del sangue. Otteniamo risposte a fenomeni naturali grazie a bestiole che alimentano l’attività eruttiva dei vulcani e ad altre che, più semplicemente, sono all’origine della graduale scomparsa della schiuma nell’acqua della vasca da bagno. Il linguaggio della cultura popolare è debitrice ad alcuni animali, dal cui nome derivano consolidati modi di dire, mentre l’elegante Titiro Bucolico pare aver addirittura ispirato l’incipit delle Bucoliche di Virgilio. C’è spazio per tutti: energiche mantidi, piccioni educati che escogitano sistemi per non imbrattare monumenti e persone, gufi borseggiatori, pinguini in preda a perenni indecisioni, orsetti dall’aspetto tenero che nascondono un’indole assassina. Alcuni di questi esseri renderanno indolore, anzi piacevole, l’estinzione dell’uomo sulla Terra, o meglio la sua serena migrazione verso più fertili lidi; in attesa di prendere decisioni in base all’esito della lotta fra le ultime tre specie animali sopravvissute, gli umani cercheranno fortuna su Cerere, piccolo e ridente pianeta allietato da fiumi di birra. Anche al rigoroso Linneo sarebbe sfuggito qualche sorriso.