Insalata di vento



Edizioni Kimerik (2005)

Introduzione di Teresa Liuzzo

"Ho combattuto, mi sono divertito, ho conosciuto persone diverse, ho vissuto un'avventura... di una notte che vale una vita"; così si conclude il brillante romanzo fantastico di Umberto Pasqui. Sono parole che offrono una chiave di lettura alle molteplici e variopinte vicende narrate nell'opera.
Il giovane Dante, descritto all'inizio come un "ragazzotto... che non aveva mai sfruttato le potenzialità della sua intelligenza", prova a trovare una via d'uscita alla "noia mortale" che fa da sfondo alla sua esistenza, organizzando un'insolita festa di fine anno; tuttavia, la sua trasgressione si rivela un deludente tentativo di sfuggire alla normalità.

Eppure, basta un dettaglio insignificante, il colore rosso dei capelli di una sconosciuta incontrata per caso - e di colori e dettagli abbonda tutta l'opera, specie nelle parti descrittive - a proiettare il protagonista in un mondo animato da una folla di personaggi solo apparentemente virtuali, in verità assolutamente concreti e, talvolta, rintracciabili nella realtà quotidiana.
Basti pensare alle caste dei chipuò, chipotrebbe e chinonpuò, ma anche agli abitanti delle terre d'Oriente, in eterna guerra contro l'Occidente, ai "mariti delle mogli che uscivano dal fornaio per entrare dal droghiere" i quali "erano sul fronte a piantare qualche pesco in più", chiara metafora dell'inutilità dei conflitti tra gli uomini.

E se questo nasce dall'impetuosa fantasia dell'autore, altri elementi rivelano una sua conoscenza del mondo classico: le otto suonatrici, per esempio, rimandano alle Parche, così come le rocambolesche prove, cui Dante è sottoposto a causa della sua curiosità, richiamano senz'altro alla memoria le vicende di Lucio e Psiche nelle "Metamorfosi" di Apuleio.

Tutto, però, è originalmente ricreato dal Pasqui che, con uno stile reso ancor più gradevole dalla gentile ironia, ha voluto trasformare Dante da "ragazzotto semplice" ed "insipido" in una sorta di eroe che, dopo essere riuscito a liberarsi dall'onirico incantesimo, ha finalmente vissuto "un'avventura degna di essere ricordata". Al suo risveglio, infatti, è pronto a tornare "padrone della sua vita", affrontando quel mondo reale al quale, solo poche ore prima, si sentiva estraneo.

Recensioni:

http://birrapasqui.blogspot.com/2011/07/umberto-pasqui-insalata-di-vento.html

Il testo è stato ripubblicato in proprio dall'autore nel 2012



Riferendosi a "Un po' l'ora notturna" e "Insalata di vento", lo scrittore emiliano Giuseppe Pederiali ha così commentato (29 maggio 2005):

Caro signor Pasqui,
ho finito di leggere i due libri che gentilmente mi ha mandato. Sono molto interessanti, e anche molto nuovi (specialmente il romanzo) nel panorama della nostra narrativa.
Purtroppo questa originalità può crearle in futuro dei problemi per eventuali piazzamenti presso editori commerciali. Divertente la faccenda "malacologica" in La serra dei salici parlanti.
Le auguro una felice estate
Suo
Giuseppe Pederiali