venerdì 11 marzo 2016

Intervista

Essere intervistati il 29 febbraio è una cosa che - se va bene - può capitare una volta ogni quattro anni. Ebbene, c'è riuscito Eliseo Palumbo che su BraviAutori mi ha rivolto le seguenti domande:
Quando si è appassionato alla scrittura?
Più o meno da quando so leggere e scrivere. Da piccolo inventavo storie “a fumetto”, con strisce e disegni approssimativi: poi mi sono assestato sul racconto breve.

Come ha scoperto il nostro forum?
Curiosando tra i concorsi mi sono imbattuto in “256K”, per microracconti informatici, e mi sono buttato. Da lì ho preso parte a quasi tutte le iniziative che si sono concluse con un'antologia.

Qual è il suo primo racconto?
Ricordo vagamente una vicenda di fantasmi di cui ho perso le tracce, una favola di un lupo che mangiava cappelletti (per fortuna anch'essa perduta) e, come primo racconto propriamente detto e compiuto, una storia scritta nel 1994: presentava un viaggio onirico di un personaggio chiamato Polibio, insoddisfatto di sé e bizzarro, che poi avrà il coraggio di prendere in mano la sua vita.

Qual è il suo genere letterario preferito?
Il racconto breve. Qualcuno ha scritto che i racconti sono i romanzi dei pigri. Vero: sono pigro. Mi perdo nei libri con troppe pagine e amo la sintesi. Preferisco storie che si svolgano, si sviluppino e si compiano in poco tempo.

Il suo autore preferito?
Mi hanno sempre suggestionato le “Città invisibili” di Italo Calvino e la rocambolesca ironia di Stefano Benni. Poi l'elenco continuerebbe con nomi molto meno noti. Se devo attraversare l'Oceano mi viene in mente Lovecraft, o Poe oppure, comunque, autori anche minori di racconti.


Potrebbe descrivere il suo rapporto con la birra e il motivo che l'ha spinta a curare un antologia dedicata alla birra?
È tutto nato da una mia ricerca storica. Un mio antenato, Gaetano Pasqui, fu un pioniere della birra italiana e ne ho scritto in un saggio intitolato: “L'uomo della birra” (CartaCanta, 2010). L'argomento birra mi ha coinvolto dapprima solo in modo cartaceo (anche con l'antologia “Dentro la birra”), poi anche liquido. Infatti, oltre ad essere “domozimurgo” (cioè come tanti faccio la birra in casa), avvierò a breve una produzione commerciale che riprende l'esperienza della “Premiata Fabbrica di Birra Gaetano Pasqui – Forlì” fondata nel 1835. Inoltre ho raccolto materiale e oggetti riguardanti la birra nell'Ottocento e, questo punto, una curiosità si è trasformata in passione.

Quali sono i suoi romanzi? Hanno una connessione tra essi?
Cito tre titoli: “Insalata di vento”, “Odoacre sconosciuto” e “Saturno e l'Assoluto”. Non so se sono romanzi o racconti più lunghi degli altri; sono stati scritti a più riprese e in più stesure. Li accomunano lo stile surreale che, seppur immaginifico, vuole raccontare, con un certo distacco anche ironico, cose piuttosto concrete e fatti reali e, sicuramente, il viaggio: nel sogno-incubo (il primo), nel mare immaginario e vero (il secondo), nel sistema solare e oltre (il terzo).

lunedì 25 gennaio 2016

Bestie impossibili


Poco prima di Natale sono riuscito a pubblicare questa raccolta di raccontini (sessanta) su animali inventati, non a caso il titolo è "Bestie impossibili".
Così, nell'introduzione, ha scritto Martina Dotti:
Chiunque abbia letto un racconto di Umberto Pasqui, già conosce la vastità dei suoi interessi culturali: su una base di studi classici e attraverso la passione per l’Opera costruisce una trama di situazioni, personaggi, riferimenti suggeriti dalla sua inesauribile e pluridirezionale curiosità verso il mondo; ma non basta. La firma che lo contraddistingue è un’ironia leggera e raffinata, che si accompagna a uno schietto gusto per il divertimento. Ecco allora un catalogo di “Bestie impossibili” la cui natura fantastica è chiaramente premessa in introduzione. In ossequio alla classificazione di Linneo, ogni animale è presentato con il nome latino e la rispettiva traduzione italiana: un’apparenza di rigore scientifico che, unito spesso ad un linguaggio specifico dettagliato, per contrasto rende ancora più divertenti le successive descrizioni delle bizzarre creature. Troviamo esseri che supportano gli umani nelle loro occupazioni quotidiane o ne alleviano piccole e grandi fatiche, come le Lucertole di precisione che aggiustano orologi, il Picchio di Tunnel che scava gallerie, il Termofante che misura la febbre, la Zanzara analista che consegna a domicilio i referti delle analisi del sangue. Otteniamo risposte a fenomeni naturali grazie a bestiole che alimentano l’attività eruttiva dei vulcani e ad altre che, più semplicemente, sono all’origine della graduale scomparsa della schiuma nell’acqua della vasca da bagno. Il linguaggio della cultura popolare è debitrice ad alcuni animali, dal cui nome derivano consolidati modi di dire, mentre l’elegante Titiro Bucolico pare aver addirittura ispirato l’incipit delle Bucoliche di Virgilio. C’è spazio per tutti: energiche mantidi, piccioni educati che escogitano sistemi per non imbrattare monumenti e persone, gufi borseggiatori, pinguini in preda a perenni indecisioni, orsetti dall’aspetto tenero che nascondono un’indole assassina. Alcuni di questi esseri renderanno indolore, anzi piacevole, l’estinzione dell’uomo sulla Terra, o meglio la sua serena migrazione verso più fertili lidi; in attesa di prendere decisioni in base all’esito della lotta fra le ultime tre specie animali sopravvissute, gli umani cercheranno fortuna su Cerere, piccolo e ridente pianeta allietato da fiumi di birra. Anche al rigoroso Linneo sarebbe sfuggito qualche sorriso.

domenica 24 gennaio 2016

Gente che scrive in 300 parole


La quinta antologia della serie "Gente che scrive in 300 parole" vede un mio racconto tra le pagine 13 e 14.
Il 29 novembre 2015 completo e invio Paco Opaco che originariamente doveva far parte delle "Bestie impossibili" poi, non avendolo concluso in tempo, l'ho sistemato qua, rendendolo all'incirca di trecento parole, come da bando. Il raccontino narra la vicenda di un catalogatore di animali che però poi s'imbatte nella Volpe delle favole di Fedro e...
Si richiedeva una brevissima storia che includesse un personaggio fiabesco.
Purtroppo la fretta è cattiva consigliera e questo volume non può dirsi ben assemblato. Vero è che costa poco, vero è che è per beneficenza (il ricavato andrà alla Fondazione Meyer) ma appunto per questo ci si aspetterebbe una cura nel dettaglio all'altezza dell'alto compito (la beneficenza, appunto) cui è indirizzato questo lavoro, realizzato comunque da volontari volonterosi. Di simili antologie ho già scritto e mi ripeto: l'idea è buona, l'intento è buono, il risultato potrebbe essere decisamente migliore.

giovedì 21 gennaio 2016

99 Parole

Ho preso parte al concorso letterario nazionale "99 Parole" e, pur non essendo tra i "migliori", ho comunque piazzato tre raccontini su tre (di novantanove parole, come da bando) nell'antologia edita da Nemapress. I miei tre raccontini, scritti e inviati il 13 luglio 2015, sono tra le pagine 89 e 90, rispettivamente coi titoli: Popolo dei Lievi (sui singolari abitanti delle grotte di Castiglione, nei pressi di Forlì), Gatti (sulle metamorfosi di un giovane cinese in due felini diversi), Riflessioni agli estremi (domande esistenziali tra il primo e l'ultimo sorriso). Il tema era, appunto, "il riso", in tutte le sue sfaccettature e in tutte le sfumature semantiche. Il volume, con copertina a cura di Paolo Bernacca, è stato presentato in vari luoghi, tra cui la Fiera del Libro di Roma (Più libri più liberi) dal 4 all'8 dicembre e l'11 dicembre presso il Circolo Quattro Mori a Ostia.

venerdì 11 dicembre 2015

Per le strade di Roma

Partecipo a un concorso di Edizioni Ensemble (il tema era: "Per le strade di Roma", da cui l'omonima antologia) inviando, quasi in extremis, un raccontino scritto per l'occasione il 15 ottobre 2015. Così sono tra i tredici autori scelti per parlare di Roma "dopo la tempesta" (questa era l'indicazione più specifica verso cui indicare i testi), in un periodo storico delicato come quello attuale. Il mio racconto, Una tempesta, in poche righe vuole stemperare un po' la tensione, riducendo il sottotitolo vagamente apocalittico a una questione piccola piccola, racchiusa in una sfera. L'antologia è sottile e si presenta bene, con eleganza essenziale, come interessanti e delicati sono i racconti ivi contenuti.

domenica 29 novembre 2015

E' già autunno!

Manca poco al solstizio (d'inverno) però è pur sempre autunno. Il tema di questa bella stagione era al centro di un concorso letterario promosso da Montegrappa Edizioni per pubblicare un nuovo (il numero XVII) Chaier du Troskij Café. Così, in questo volume, è stato pubblicato un mio racconto scritto a fine luglio: Di spalle. La trama è molto semplice: il protagonista incontra uno strano personaggio che vede sempre di spalle, ma ben presto non vedrà altro... Si legge tra le pagine 114 e 116.
Il libro è stato presentato a Monterotondo il 14 novembre all'interno di una manifestazione eno-letteraria (sic!) cui ero assente.
 

venerdì 27 novembre 2015

Favolando

Qua si continua a scrivere, forse troppo. Mi sono imbattuto in un bando e, dopo qualche titubanza, ho deciso di partecipare in extremis, inviando un racconto scritto per l'occasione il 28 ottobre 2015. Il titolo dell'antologia che poi è stata pubblicata per Alcheringa Edizioni è Favolando. Si chiedevano favole, fiabe o simili. Io ho proposto Soldati di mela, un raccontino (che poi non ho ben capito se sia favola o meno) che immagina un piccolo esercito di mela al soldo di Caterina Sforza. Sperando di non essere, con questo, arrivato alla frutta.