Ho partecipato senza troppo pensarci alla selezione intitolata "Racconti emiliano romagnoli", curata da Stefano Andrini per Historica Edizioni di Francesco Giubilei. Sulla copertina del secondo volume si vede emergere la sagoma del monte Titano e di San Marino sotto un cielo come piace a me. Il mio testo, pubblicato tra le pagine 89 e 91, è un breve racconto intitolato Maria Tonsilla. La particolarità di questo scritto, confezionato il 12 marzo 2019, è che non ha una vera e propria trama ma ricostruisce la vicenda della protagonista e del notaio suo marito con i sentito dire. In particolare, la donna e le sue balotte sembrano dispensare un'ipotesi misteriosa. Nessuno finora, del resto, pare che abbia osato parlar male della coppia senza poi aver subito ripercussioni...
giovedì 25 luglio 2019
lunedì 1 luglio 2019
Leggende, Storie e Miti di altri Tempi
MonteGrappa Edizioni ha proposto pure un nuovo concorso legandolo al filone delle leggende, delle storie e dei miti di altri tempi. Ne è uscita un'antologia che contiene anche un mio raccontino scritto per l'occasione il 23 maggio 2019 e intitolato Agonalia. Si legge tra le pagine 102 e 104 del libro che contiene poco meno di trenta testi sul tema. Il mio racconto è ambientato nei primi anni della storia di Forlì, quando la statua di una divinità fu sostituita causando un esito inaspettato.
venerdì 28 giugno 2019
Luna 69-19
Dopo una certa assenza, torno a partecipare alle antologie di BraviAutori. Questa, in particolare, è dedicata al cinquantenario dal primo allunaggio. Il titolo è Luna 69-19 e la cura è di Massimo Baglione. Tra le pagine 143 e 147 c'è un mio racconto: Lettera al direttore, scritto il 12 febbraio 2019. In esso si legge di una lettera, appunto, scritta a un giornale da parte di un testimone, nell'indifferenza generale, della partenza della spedizione lunare.
mercoledì 12 giugno 2019
Racconti Sportivi
Non potevo eludere la sfida ingaggiata da Stefano Andrini e le antologie da lui curate per Historica. Il tema non mi stuzzicava più di tanto ma ho partecipato. Così, in "Racconti Sportivi", antologia in più volumi, si legge, tra le pagine 285 e 287 il mio Gloria del pallonista. Si trova nel secondo tomo della serie. L'argomento doveva essere sportivo, quindi ho pescato uno sport desueto: la palla al bracciale. Il racconto, scritto il 27 gennaio 2019, presenta la storia di un pallonista che vive una partita molto più a lungo di quanto la natura possa concedere. Il libro, patrocinato dal Centro Sportivo Italiano, è più corposo rispetto alle altre raccolte di Historica di Francesco Giubilei quindi si presenta in modo del tutto particolare. I racconti sono eterogenei come di consueto, spero che il mio sia apprezzato.
mercoledì 29 maggio 2019
Z di Zombie 2019
Ho partecipato al concorso Z di Zombie (il mio purismo porterebbe a scrivere Zombi), giunto alla terza edizione in questo 2019 su iniziativa di Letteraturahorror.it. Per esso, il 3 febbraio 2019, ho scritto di getto Progetto Pelopia. Non ho voluto indugiare sui risvolti morbosi e macabri dell'argomento, invero ho immaginato una vicenda nemmeno tanto irrealistica del progetto inquietante posto in essere dalla Zombelli Biogenetica. I cinque pelopi del racconto, faranno sfuggire di mano l'esperimento tanto esaltato da stampa e bel mondo. Di questo volume mi piacciono molti dei testi (50 racconti selezionati tra i 150 pervenuti) e la copertina, opera di Ivo Gazzarrini. Riscontro però che il libro, seppur elegante nel suo complesso, sia stato assemblato con una certa fretta. In effetti la sua pubblicazione è stata assai veloce.
venerdì 24 maggio 2019
Sono ragazzi!
Dopo un periodo di inattività sono tornato a scrivere per i Cahiers di MonteGrappa Edizioni. Ne è nata così la XXXI antologia della serie, avente l'adolescenza come tema ("Sono Ragazzi!). L'ho presa molto alla larga, proponendo un racconto che avevo scritto qualche anno fa ed era rimasto inedito, riscrivendone il finale per l'occasione. Il titolo è Quel capello e racconta delle suggestioni date da un capello bianco sulla fronte stempiata di un non più giovane personaggio. Riuscirà a strapparselo e vivrà una seconda adolescenza.
Il libro di 100 pagine è curiosamente scritto con caratteri piuttosto grandi e per l'impaginazione ho visto di meglio. Grande pregio è che è fuori dai soliti giri di siti per la pubblicazione (con costi di spedizione talora elevatissimi) e arriva comodamente a casa con il più sobrio piego di libri. In ogni modo si tratta di un piacevole compagno di comodino.
lunedì 8 aprile 2019
Sedici-Diciotto
Ho raccolto, in un libro di circa cento pagine, tutti i miei racconti scritti tra il 2016 e il 2018. Il titolo, appunto, è Sedici-Diciotto.
I testi sono volutamente in ordine cronologico. Per il resto, affido a Enrico Teodorani, autore dell'introduzione, una presentazione di questo piccolo volume.
I primi racconti di
Umberto Pasqui che ho letto li ho trovati sparsi su antologie di
autori vari uscite per diversi editori. Non è stato un colpo di
fulmine immediato, eppure mi sono reso conto quasi subito che, mentre
i nomi degli altri autori mi scivolavano addosso e la loro presenza o
meno su un’antologia passava per me quasi inosservata, di lui mi
ricordavo. Perché, al di là della riuscita del singolo racconto,
Umberto Pasqui è uno scrittore inusuale. Non perché cerca a tutti i
costi il finale più sconvolgente, non perché scrive con verbosità
flamboyant oppure al contrario con uno stile
ultra-minimalista, non perché cavalca le mode editoriali del
momento: a dire il vero rifugge da tutto questo. Pasqui sembra voler
fuggire dalla normalità e dall’ordinario anche quando sceglie i
nomi dei suoi personaggi (Ordigno Mascalzini detto Ghigno nel
racconto “Vicini di Casa” sull’antologia “Ventidue
Pallottole”, oppure Stelvio Sparagnini nel racconto “Oceania”
sull’antologia “Costellazione 21”), tutti con un sapore tanto
arcaico da risultare spesso quasi posticcio, eppure pieni di
spontanea giocosità e quindi di “verità”. Pasqui rifugge anche
dai canoni dei “generi”, basta leggere un qualsiasi suo racconto
pubblicato su un’antologia che dovrebbe essere dedicata al giallo,
alla fantascienza o all’orrore: l’autore accetta il vestito
dell’occasione per il suo racconto, ma alla fine “fa la sua cosa”
sempre. E questa coerenza nel perseguire un tipo di racconto a volte
sbilenco o bizzarro, ma sempre personale, mi ha conquistato, tanto
che – non appena mi sono trovato nelle vestiti di curatore di
antologie “di genere” – l’ho sempre voluto fra gli autori,
ben sapendo che da lui non avrei ottenuto un racconto noir o un
racconto horror nel senso più stretto del termine. Ma sapevo anche
che mai si sarebbe adagiato sui cliché del genere. Anzi, specie nei
racconti fantastici, Umberto si è sempre sforzato di compiere
un’operazione secondo me sacrosanta, ovvero la ricerca di una via
al fantastico svincolata dalla tradizione letteraria anglosassone e
legata invece alle tradizioni locali: proprio per questo alcuni
racconti miei e di Umberto, per quanto diversi stilisticamente,
potrebbero essere accomunati sotto la definizione di “gotico
romagnolo”. Su questa antologia
sono raccolti tutti i racconti di Pasqui scritti fra il 2016 e il
2018. Per scelta precisa di Umberto sono pubblicati in ordine
cronologico di scrittura, perché in tutti ci sono riferimenti a cose
che ha vissuto o appigli alla realtà di quel momento, per cui,
leggendoli in fila, si può costruire una sua biografia frammentaria
degli ultimi anni, seppur solo emotiva o umorale. Ed è proprio per
questo che vale la pena leggere questa raccolta: non si tratta solo
di storie, neanche nel caso, come già detto, dei racconti di genere.
In ogni suo racconto Pasqui ci vende un mondo. Il suo mondo.
Enrico Teodorani
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