Dal 27 novembre 2011 sono iscritto al sito BraviAutori, l'ho trovato così, quasi per noia, su suggerimento di un ben più di me avvezzo ai concorsi letterari. Un grande merito devo riconoscere all'iniziativa che compie dieci anni: direi che mi sono sfogato, al di là di meriti o pregi di ciò che scrivo, perché miei racconti compaiono su 18 antologie pubblicati dal sito omonimo, di cui 3 curate da me. Diciotto con questa, dedicata, appunto, ai dieci anni della grande comunità guidata da Massimo Baglione. Per quanto mi riguarda è presente il mio Giulapenna, accettato il 10 marzo scorso con - lo ammetto - un mio certo stupore. Si tratta, infatti, di un racconto "intimistico" che racconta di episodi che mi sono successi quando avevo dieci anni e mi muovevo tra i primi programmi informatici, in particolare il Logo, grazie alla lungimiranza del Direttore (della scuola elementare Diego Fabbri) Werther Sartoni che ci portava nell'ex asilo Garzanti nei giorni di giugno a prendere confidenza con quegli ingombranti Commodore 16 o, nella migliore delle ipotesi, 64. Scritto il 31 gennaio 2017, il racconto è poi stato scelto tra gli altri (pochi, questa volta l'antologia è più sottile del solito) tra le pagine 78 e 80. Pochi ma buoni.
venerdì 21 aprile 2017
lunedì 20 marzo 2017
Che cibo!
Partecipo, per MonteGrappa Edizioni, al concorso "Che cibo!". Ne esce, come di consueto, un quaderno antologia tra le cui pagine (88-89) ci sono anch'io. Il racconto si chiama Contagio e narra di un modo piuttosto singolare di nutrirsi. Forse è per questo che il centro di Forlì, per la maggior parte delle notti, è tanto silenzioso. Si tratta di un racconto scritto un anno prima: il 17 marzo 2016 per il concorso "Z di Zombie" e poi scartato. Quindi l'ho riproposto per Esecranda, nell'estate scorsa, anche in questo caso senza successo. Qui, invece, è stato gradito. L'ho rimaneggiato e inviato l'11 gennaio 2017. Il tema del concorso era il cibo, ovviamente, e sono stati scelti cinquanta racconti scartandone quindici. L'antologia è il XXII° dei "Cahiers du Troskij Café": sono stato pubblicato anche nel XXI, nel XX, nel XIX, nel XVII (non ho partecipato al XVIII e prima del XVII non sapevo dell'esistenza di questi "Cahiers").
martedì 28 febbraio 2017
Da grande farò il birraio
Grazie a Massimo Prandi, anima del Giornale della Birra, sono stato coinvolto in un progetto che non ha eguali, per lo meno in Italia. Si tratta di un quaderno intitolato "Da grande farò il birraio", volume che intende spiegare il mestiere ai più piccoli. Senza l'intento di "apologia di alcolismo", grazie anche alle illustrazioni di Leonardo d'Angeli (a colori e da colorare), si tenta di spiegare il lavoro che, dalle spighe di orzo, dai coni del luppolo e con tanta acqua fresca porta alla fabbricazione della birra. Se acquistato, sarà possibile ottenere anche dei semi di orzo distico. L'idea, assolutamente originale, proietta il giovane lettore coinvolgendolo in un birrificio "virtuale". Il testo, da me scritto, cerca di essere il più rigoroso possibile e alla portata dell'età dei lettori. L'illustratore è stato un mio ex alunno quando ho insegnato al Liceo Artistico nel 2010/11, il curatore l'ho conosciuto in occasione di una manifestazione organizzata dall'Associazione Italiana Luppolo a Venaria Reale nel giugno del 2015. Non a caso, il birraio che invita i lettori a visitare il suo stabilimento si chiama Gaetano...
domenica 26 febbraio 2017
BreviAutori volume 3

E tre... Con la pubblicazione del terzo volume dell'antologia BreviAutori, curata da Massimo Baglione per BraviAutori, per racconti entro le 2500 battute, ho piazzato alcune cose da me scritte.
Si legge, per esempio: La scimmia di Forlì, la (breve e impalpabile) storia di una misteriosa creatura capace di rendere la città al silenzio. Scritto il 4 agosto 2016, il racconto è tra le pagine 19 e 20. Segue (alle pagine 21-22) Boccale del 6 giugno 2016 di cui si narrano le virtù prodigiose di un singolare boccale di birra. Poi Voltacapo (pagine 94-95) del 23 gennaio 2014: il resoconto di un viaggio in una località a dir poco spettacolare. Poi arrivano quelli un po' inquietanti: come Gelsemium (pagine 157-158), del 9 agosto 2016. Qui si narra di una strana immedesimazione di un medico, coinvolto in un grosso guaio con un paziente psicopatico.
Mancata corrispondenza (pagine 159-160), scritto il 25 agosto 2016, è una lettera disperata e delirante foriera di un tragedia. Infine, Dondolino scarpe blu, del 4 agosto 2016. Una bimba nota un particolare, no, non si tratta di un gioco.
mercoledì 1 febbraio 2017
Orrore al sole

Forse la fretta ha fatto sì che il volume abbia alcune imperfezioni, tutto sommato, anche complice la complessa e surreale copertina di Ivo Gazzarrini, è un piacere sfogliarlo. Ah, a proposito, mi duole constatare che sempre più partecipo a "contest" di antologie con "cover". Sarà una mia idiosincrasia o solo un po' di buon gusto ma questo mi fa inorridire, laddove esiste il termine "concorso" e "copertina". Anglofonie, non mi avrete: etiamsi omnes, ego non!
Il 30 luglio 2016, pertanto, scrivo e invio un racconto intitolato Ma almeno di notte (non certo allegro, visto il tema) e con piacere noto che è stato scelto (racconti pervenuti: 165, in antologia: 108). L'argomento del breve racconto (pagine 7-8) pone una domanda piuttosto angosciante: negli istanti successivi alla morte è ancora possibile pensare? Cioè: ci si rende conto di essere morti?
lunedì 23 gennaio 2017
Gente che scrive per... l'abbraccio di don Orione

mercoledì 18 gennaio 2017
Racconti bolognesi - 2016

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