Umberto Pasqui, Un po' l'ora notturna
Recensione di Paola Mettica
(Pubblicata sul settimanale il Momento del 6 agosto 2008)
Una manciata di novelle brevi, stravaganti, nate da un'immaginazione "giovane", quattordici racconti che scorrono grazie ad uno stile suggestivo e facile che lascia spazio alla fantasia senza mai essere banale.
Storie sospese tra il magico e il fantasmagorico, il quotidiano e il surreale in cui i personaggi si staccano dal contesto di apparente normalità per entrare in uno spazio diverso, dove vivono situazioni inaspettate e sorprendenti.
Nei racconti di Pasqui i protagonisti sono personaggi dai nomi strani, bambini, adulti, ma anche oggetti, piante, perfino ninfe che non si accorgono che la dimensione del reale si confonde presto con la dimensione del sogno, pur senza perdere la naturalezza della vita che scorre.
E la lettura diventa veloce, e incuriositi, si vuole capire cosa succede, senza rendersi conto che il filo logico alla fine si è rotto, il gioco è finito, non esiste razionalità evidente.
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